A pensarci, solo qualche anno fa, in pochi ci avrebbero creduto. La scorsa estate, a Schiranna di Varese e a Bodio Lomnago, ci si è potuti tuffare nelle acque del lago, acque da anni considerate – evidentemente con eccessiva severità – non proprio limpide e sicure. Invece, le autorità competenti, dopo anni di monitoraggio costante, hanno decretato la balneabilità delle due sponde, alle quali potrebbero aggiungersene altre tre per la stagione estiva in arrivo: praticamente tutte quelle fruibili sul bacino. La decisione ultima spetterà, come prevede la normativa, alle singole Amministrazioni comunali interessate, ma le condizioni ci sono.
Si è trattato di traguardo importantissimo, di un successo vero e proprio per quanti lo hanno creduto possibile: il lago è tornato ad essere quello che era stato per le generazioni precedenti, non solo bello come una foto in cartolina, ma vivibile e fruibile anche per le sue acque, e non solo per le sponde.
Ma il risanamento del lago di Varese ha un nome e una sigla: Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST). Nome magari non facile da ricordare, ma al cui interno si muovono una serie di soggetti, istituzionali e non. Tutti questi attori hanno sottoscritto un accordo con “l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia e al risanamento del lago di Varese”.
Come? Con una serie di “macro-azioni”, cinque per l’esattezza, che vanno dagli interventi, conoscitivi e migliorativi, sul reticolo fognario, al monitoraggio della qualità dell’acqua, dalla riattivazione del prelievo ipolimnico (cioè delle acque profonde), sino alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi della protezione ambientale del bacino.
IL RUOLO DI ALFA
Anche Alfa, in qualità di gestore del servizio idrico integrato in provincia di Varese, ha avuto (e ha) un ruolo da protagonista in questo Accordo. Proprio la prima tra le macro-azioni individuate come fondamentali per il recupero del bacino (e le conseguenti azioni concrete da eseguire), riguarda gli “Interventi di miglioramento del reticolo fognario del bacino del lago di Varese” e prevede “studi e rilievi” coi conseguenti interventi infrastrutturali.
“Alfa ha eseguito queste azioni, mappando la rete di fognatura e collettamento al depuratore di Gavirate, con particolare attenzione agli sfioratori, cioè a quei manufatti che, in caso di forti piogge, fanno defluire quella quantità di acque di scarico che il diametro delle tubazioni non riesce a ricevere. Si tratta di reflui molto diluiti, ma che comunque rappresentano una potenziale fonte di rischio ambientale. La mappatura è stata completata e tutti gli sfioratori dotati di misuratori di portata e campionatori: i primi per segnalare quando stanno per entrare in funzione, i secondi per permettere di analizzare la qualità delle acque che fuoriescono”, spiega Giovanna Ruggiero, Responsabile progettazione e direzione dei lavori di fognatura di Alfa.
Dopo questo lavoro preliminare, sono stati individuati undici interventi che sono in fase di progettazione e in parte già eseguiti. Tra questi ultimi:
- la realizzazione di una vasca di laminazione e il risanamento di parte del collettore circumlacuale sud nel comune di Galliate Lombardo. I lavori sono già stati completati per quanto riguarda il collettore, mentre per la vasca sono state realizzate le opere idrauliche e civili e si attendono gli allacciamenti elettrici;
- il completamento degli adeguamenti degli sfioratori in alcuni comuni rivieraschi (Varese, Gavirate e Casciago) insieme ad un altro importante intervento correttivo al sistema fognario nel comune di Barasso.
Sono invece in fase avanzata di progettazione altri interventi di adeguamento degli sfioratori e di estensione della rete fognaria.
COSA SONO GLI SFIORATORI (O SCOLMATORI)?
Uno degli elementi più sensibili e importanti delle reti fognarie per la tutela dell’ambiente è lo scolmatore (o sfioratore).
Gli scolmatori e gli sfioratori sono delle infrastrutture che definiamo “alle porte” tra la fognatura e l’ambiente, ossia dei varchi che possono mettere in comunicazione il mondo delle acque reflue e quello delle acque presenti nell’ambiente circostante, come laghi, fiumi, torrenti, i cosiddetti corpi idrici superficiali.
“NON C’È ALGA CHE TENGA”
Alfa si è fatta promotrice, sempre all’interno dell’AQST lago di Varese, anche della posa dei cartelli che molti avranno già notato lungo la pista ciclopedonale che abbraccia il bacino. Cartelli che, attraverso un QR code rimandano al sito dello stesso AQST, dove i cittadini possono avere tutte le informazioni utili sull’attività svolta e in programma, oltre a notizie in tempo reale sullo stato di salute delle acque.
CHI C’È NELL’ AQST?
Regione Lombardia, Provincia di Varese, i comuni che si affacciano sui laghi di Varese e Comabbio, ARPA, ATS Insubri, Università dell’Insubria, ATO, Alfa Srl, CNR-IRSA, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, Camera di Commercio, Società Cooperativa Pescatori, Consorzio Utenti del fiume Bardello, AIME e le associazioni ambientaliste Legambiente, Amici della terra, FAI, Italia Nostra, Marevivo e Save the Lake.