Conoscenza, qualità e integrazione. Sono le tre parole d’ordine proclamate da Legambiente durante il quinto Forum Acqua svoltosi a Roma e dedicato alla transizione ecologica dell’acqua.
Nei dettagli:
conoscenza della disponibilità e degli usi della risorsa idrica, per introdurre politiche efficaci di gestione e di prevenzione (anche delle emergenze) e ridurre gli impatti;
qualità dell’acqua, adeguata agli usi effettivi e della progettazione di infrastrutture necessarie per prevenire l’inquinamento e favorirne il risparmio – il riutilizzo e la tutela;
integrazione tra le politiche; gli investimenti; le progettazioni e la gestione dell’acqua. Il tutto secondo un approccio multi-sistemico che riduca sprechi, i conflitti e le inefficienze, favorendo il riuso l’adattamento e la disponibilità della risorsa.
E’ un vero e proprio appello quello di Legambiente che, in collaborazione con Utilitalia e con il patrocinio di Mase – Regione Lombardia – Assocarta e A2A, si è rivolta ai commissari straordinari che, per i diversi settori di competenza, si occupano di questo delicato tema: Nicola Dell’Acqua (per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica); Fabio Fatuzzo (per la depurazione); Francesco Paolo Figliulo (alla ricostruzione post alluvione) e Giovanni Legnini (per la ricostruzione di Ischia).
NUMERI ALLARMANTI
I numeri presentati da Legambiente fanno comprendere chiaramente che non abbiamo più tempo: dal 2010 al 31 agosto 2023, nello specifico, su 1.855 eventi meteorologici estremi avvenuti in Italia, ben il 67% ha visto protagonista l’acqua, con 667 allagamenti; 163 esondazioni fluviali; 133 danni alle infrastrutture da piogge intense; 120 danni da grandinate; 85 frane da piogge intense; 83 danni da siccità prolungata.
Tra le regioni più colpite, la Sicilia e la nostra Lombardia, con 146 eventi. A seguire, l’Emilia-Romagna, con 120 fenomeni estremi.
“Serve una strategia integrata che favorisca un’immediata transizione ecologica dell’acqua”, dicono da Legambiente.
Foto: Freepik; Video: Legambiente