Malgrado qualche pioggia e qualche timida nevicata che ha imbiancato gli Appennini, non cessa l’allarme siccità, soprattutto nel Nord Italia. Il rischio (sempre più concreto) è che l’estate del 2023 possa essere ancora più calda e più asciutta di quella targata 2022. A pagarne le conseguenze – ancora una volta – saranno coltivatori e allevatori, ma anche i cittadini, specialmente anziani e fragili, stretti nella morsa del caldo.
Non è allarmismo: i segnali sono già sotto gli occhi di tutti e lasciano prevedere mesi torridi: il manto nevoso in Lombardia è inferiore del 43% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando già le nevicate erano state pochissime.
ALFA COSA FA?
Alfa non resta con le mani in mano: da mesi sta lavorando per predisporre un piano di intervento volto a scongiurare il pericolo siccità dove possibile, e a limitarne gli effetti nelle zone più penalizzate.
“Sono una decina i comuni coinvolti, tutti a nord della provincia, per un importo complessivo di investimenti di un milione di euro” – dice Pietro Galante, Responsabile conduzione acque potabili di Alfa.