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Oggi si celebra la giornata mondiale dell’acqua, una risorsa che non può più essere considerata scontata e che deve essere tutelata. Da tutti
Debora Banfi

Debora Banfi

Poca neve, fiumi secchi e laghi ai minimi storici: Regione Lombardia sta vivendo una siccità estrema che sta mettendo letteralmente in ginocchio l’agricoltura e l’allevamento. Ed è in questo contesto così complesso e preoccupante che il 22 marzo  celebriamo La giornata mondiale dell’acqua.

I NUMERI DELL’ EMERGENZA

Il report “Turning the tide” (letteralmente “Arginare la marea”) pubblicato per l’occasione dalla “Commissione Globale sull’economia dell’acqua”, parla chiaro: entro la fine del decennio, la domanda di acqua dolce supererà del 40 percento la sua concreta disponibilità. E gli eventi estremi a cui ci stiamo “abituando” (come alluvioni e ondate di siccità) sono solo una piccola parte del problema: attualmente, su una popolazione globale di 8 miliardi di persone, più di 2 miliardi non hanno accesso all’acqua potabile. Ogni 80 secondi, si legge nel documento, un bambino al di sotto dei cinque anni muore dopo aver ingerito acqua contaminata.

COME CAMBIARE PASSO

Il documento, nei fatti, indica delle linee guida da seguire per cambiare passo e per iniziare a tutelare davvero il nostro pianeta e le sue risorse preziose. Tra queste:

  1. Gestire il ciclo globale dell’acqua come un bene comune, da proteggere collettivamente e nell’interesse di tutti;
  2. Smettere di sottovalutare l’acqua: un prezzo giusto accompagnato da un supporto per le fasce più povere della popolazione, infatti, è un disincentivo agli sprechi;
  3. Eliminare circa 700 miliardi di dollari di sussidi erogati ogni anno all’agricoltura e all’acqua che tendono a generare un consumo eccessivo di acqua e altre pratiche dannose per l’ambiente;
  4. Istituire partnership volte a consentire investimenti nell’accesso all’acqua, nella resilienza e nella sostenibilità nei paesi a basso e medio reddito, adottando approcci che contribuiscano sia agli obiettivi di sviluppo nazionale sia al bene comune globale;
  5. Sviluppare opportunità come i sistemi di stoccaggio dell’acqua dolce, il riutilizzo delle acque reflue industriali e urbane e l’irrigazione di precisione.

LA RESPONSABILITA’ DI TUTTI

Ma anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare molto: riutilizzare l’acqua dei condizionatori per innaffiare fiori e piante; chiudere il rubinetto della doccia mentre ci insaponiamo; evitare di buttare l’acqua rimasta nelle nostre bottiglie o borracce e, ad esempio, utilizzarla per dissetare i nostri amici animali. Tanti piccoli gesti che fanno la differenza e che – se tramandati ai nostri bambini – permettono la diffusione di una cultura del rispetto dell’ambiente e dell’acqua.

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