È stato il primo a entrare in funzione, nel 1984, e ora il peso degli anni si fa sentire. Per questo, con l’arrivo dell’estate, partiranno gli interventi destinati a rinnovarne completamente le strutture. Stiamo parlando del Depuratore Pravaccio, a Varese. Un vero e proprio “maquillage” totale, con un investimento di oltre 12 milioni di euro. In questi giorni la Commissione di gara sta valutando le proposte tecniche ed economiche presentate da cinque candidati, e a breve si arriverà all’aggiudicazione dei lavori.
L’obiettivo è ovviamente quello di migliorare l’efficienza dell’impianto e superare così le procedure d’infrazione comunitarie che potrebbero aprirsi in assenza dei necessari adeguamenti. A questo proposito, giova ricordare che quando Alfa è subentrata nella gestione di fognature e depuratori erano 20 le procedure aperte sull’intero territorio provinciale con rischio d’infrazioni comunitarie. Sette sono già state risolte e l’obiettivo dell’azienda è quello di sanare tutte le situazioni critiche entro il 2025.
Ma torniamo al Pravaccio: ad essere interessate dagli interventi di revamping sono praticamente tutte le sezioni dell’impianto, da quelle poste subito dopo l’ingresso (grigliatura, dissabbiatura e disoleatura), a quelle che sono al «cuore» del processo (sedimentazione primaria e secondaria e ossidazione), sino a quelle finali di filtrazione e disinfezione.
Due le sezioni totalmente nuove che saranno realizzate e che rappresentano un’innovazione tecnologica rispetto al passato: disinfezione a membrane (MBR) e disinfezione a raggi ultravioletti (UV). Per quest’ultima – in realtà – i lavori sono già praticamente terminati. In attesa di completare le procedure per la gara d’appalto, infatti, Alfa non è stata con le mani in mano. Per velocizzare gli interventi di adeguamento, ha avviato già mesi fa tutte le attività che potevano rientrare nell’accordo quadro per la manutenzione straordinaria dei depuratori, stralciandole dal progetto complessivo di revamping. Con un investimento di 2,4 milioni di euro si è così passati alla realizzazione, oltre che della citata sezione di disinfezione a UV, anche della nuova sezione di disidratazione fanghi e all’installazione della relativa centrifuga.
“Un intervento importante e tanto atteso in città. Il nostro depuratore diventerà un esempio di tecnologia ed efficienza” – commenta soddisfatto il sindaco di Varese, Davide Galimberti.
LA STORIA DEL DEPURATORE
Il depuratore del Pravaccio si trova a Varese, in via Friuli. Progettato negli anni ’70, è entrato in funzione a metà del decennio successivo. È stato il primo tra gli impianti realizzati dai consorzi ecologici in provincia di Varese. Ha una potenzialità di 110.000 abitanti equivalenti, per un agglomerato (abitanti reali serviti) di circa 75.000 unità. Ogni anno tratta oltre 11.000.000 di metri cubi d’acque reflue. Insieme ai depuratori di Cairate, Gornate Olona e Olgiate Olona costituisce la rete di impianti che trattano le acque di scarico dei Comuni sulle sponde dell’Olona in provincia di Varese.