Se gli effetti della siccità sugli acquedotti sono facilmente intuibili, è più complesso comprendere quali conseguenze provochi su fognatura e depurazione l’altra faccia del cambiamento climatico, cioè le forti precipitazioni che scaricano al suolo enormi quantità d’acqua in tempi brevissimi.
Spesso, infatti, si dimentica che l’erogazione d’acqua potabile è solo uno dei segmenti nei quali si divide il servizio idrico integrato, che deve essere considerato, appunto, come un sistema unico: dal prelievo della risorsa alle fonti fino al trattamento di depurazione che permette di restituirla pulita all’ambiente.
Anche quando non si toccano i livelli catastrofici raggiunti nei giorni scorsi in Emilia Romagna, che hanno portato ad un allarme sanitario per la fuoriuscita dei reflui fognari dalle tubazioni, l’impatto di quelle che ormai siamo abituati a chiamare “bombe d’acqua” è fortemente negativo, soprattutto se preceduto da lunghi periodi siccitosi.
In primo luogo, nelle fognature vengono convogliati in un colpo tutti i materiali e i residui che sono, ad esempio, lungo le nostre strade, con il rischio di intasare le reti, provocare allagamenti e addirittura rotture delle condotte. Inoltre, i detriti trasportati potrebbero arrivare fino agli impianti di depurazione in quantità e dimensioni tali da mettere a repentaglio il corretto funzionamento delle griglie che, all’ingresso dei depuratori, servono a fermare i residui solidi presenti nel flusso.
Lo stesso processo di depurazione corre dei rischi in queste situazioni estreme. Banalmente, si potrebbe dire che più l’acqua è “pulita”, peggio funziona un depuratore. E, con grandi quantità di pioggia, i reflui fognari arrivano agli impianti molto, troppo diluiti, mettendo in forte sofferenza i principali artefici dei processi depurativi, quei microorganismi che si “mangiano” le sostanze inquinanti.
Da ultimo, non certo per importanza, le precipitazioni straordinarie alle quali ci sta purtroppo abituando il cambiamento climatico in atto pongono in evidenza una questione più generale: come è possibile affrontare in modo sostenibile questa nuova sfida? Certamente anche adeguando le normative vigenti, come si è fatto, ad esempio, introducendo il concetto di invarianza idraulica. Ma di questo tema complesso – anche solo da spiegare – ci occuperemo in futuro con altri servizi.
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