Le acque sempre più calde e più acide di mari e oceani influenzano negativamente gli equilibri degli ecosistemi marini. I danni alle barriere coralline e la riduzione della diversità delle specie marine sono solo alcuni esempi degli effetti negativi del cambiamento climatico. Un vero e proprio circolo vizioso, perché le acque marine e oceaniche del nostro Pianeta hanno un ruolo cruciale nel contrastare gli effetti del riscaldamento globale. E, di conseguenza, anche nel proteggere la biodiversità.
Mari e oceani – infatti – sono essenziali per mantenere gli equilibri degli ecosistemi viventi. Oltre ad assorbire un quarto di tutta l’anidride carbonica immessa nell’atmosfera, emettono più della metà dell’ossigeno che respiriamo, motivo per cui vengono spesso definiti i “polmoni della Terra”.
Se la temperatura dell’acqua sale, dunque, viene assorbita meno anidride carbonica. Di conseguenza, questo gas serra sarà più presente nell’atmosfera, dando origine a un meccanismo che si alimenta da sé. Senza dimenticare che gli oceani e i mari sono anche un’importante fonte di cibo: sono infatti alla base della catena alimentare per la presenza del plancton.
Ne parliamo insieme al Colonnello Mario Giuliacci, soffermandoci soprattutto sul nostro Mar Mediterraneo.