Sono ben 150 i comuni (alcuni fuori provincia) per i quali Alfa svolge il servizio di depurazione delle acque reflue. Quasi 1.180.000 abitanti equivalenti che scaricano nelle fognature rifiuti idrici domestici e non.
La maggior parte di questa attività è svolta negli impianti di depurazione, che hanno varie dimensioni a seconda dell’agglomerato servito e nei quali – in grandi vasche – si svolge il lavoro più importante: piccolissimi microorganismi “mangiano” le sostanze inquinanti eliminandole o trasformandole in sostanze non nocive.
Ma esistono anche altri luoghi dove si depura l’acqua, senza cemento e apparecchiature particolari. A vederli sembrano degli stagni, ma si chiamano fitodepurazioni. La parola ha origine dal greco phyto (che vuol dire pianta) perché sono proprio le piante a ripulire le acque sporcate dalle varie attività umane.
Questa tecnologia prevede che le acque reflue vengano depurate mediante l’uso di un bacino impermeabilizzato in cui il substrato ghiaioso e quello vegetale combinano la loro azione: l’acqua non depurata scorre nel letto di ghiaia dove le piante acquatiche raccolgono ossigeno e nelle loro radici sviluppano i microrganismi necessari all’abbattimento degli inquinanti attraverso reazioni biochimiche.
Il processo di fitodepurazione coniuga perfettamente tecnologia ed ecologia, in quanto non necessita di impianti elettromeccanici, di energia elettrica e non produce fanghi da smaltire.
La fitodepurazione, inoltre, può essere utilizzata come sistema di affinamento dopo impianti tradizionali di depurazione o scolmatori di piena, innalzandone l’efficacia prima della restituzione delle acque ai corpi idrici, migliorando così la fruibilità degli specchi d’acqua.
I vantaggi dell’utilizzo della fitodepurazione sono inoltre evidenti per le numerose località a vocazione turistica presenti sul nostro territorio. Questi impianti, infatti, non solo si integrano bene nel paesaggio, ma sono anche in grado di reggere portate variabili nei periodi di maggiore afflusso.
I TRATTAMENTI
La fitodepurazione, oltre a riprodurre artificialmente i naturali processi autodepurativi presenti negli ambienti umidi, può riguardare anche i seguenti trattamenti:
la fitodepurazione di affinamento che viene inserita a valle di un impianto di depurazione tradizionale quindi riceve acque già depurate ed ha l’obiettivo di migliorarne ulteriormente la loro qualità. Questo tipo di trattamento in genere viene utilizzato per scarichi recapitanti su bacini sensibili come ad esempio i laghi oppure per scarichi su suolo;
la fitodepurazione posta a valle di uno scolmatore che ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle acque di pioggia scolmate. Tali acque potrebbero essere scaricate direttamente nel corpo recettore da normativa, ma laddove ci siano spazi disponibili la fitodepurazione permette di migliorarne la qualità minimizzando l’impatto sul corpo recettore.