Non solo perfettamente a norma per la legislazione vigente, ma addirittura adatta ad essere utilizzata in agricoltura. L’acqua depurata che esce dal depuratore di Sant’Antonino Ticino ha raggiunto un importante traguardo di qualità che la rende oggi idonea non solo allo scarico in ambiente, ma addirittura all’irrigazione.
“Si tratta di un risultato che ci rende orgogliosi, ma che era impensabile solo qualche anno fa”, dice Paolo Mazzucchelli, Presidente di Alfa, il Gestore del Servizio Idrico Integrato della provincia di Varese e, di conseguenza, anche dell’impianto Lonate Pozzolo.
“Impensabile” – aggiunge la Responsabile acque reflue, Annalisa Berni – “perché quando abbiamo preso in carico il depuratore, nel novembre del 2020, la situazione era critica: l’acqua in uscita non rispettava i parametri di legge, tanto da mettere in forse le autorizzazioni allo scarico. Con qualche investimento, ma soprattutto adottando le prassi gestionali già in uso in Alfa, in tre anni abbiamo gradualmente portato il depuratore a standard qualitativi elevatissimi”.
Ad aiutare questo percorso virtuoso è stata anche la presenza nell’impianto di una sezione di trattamento con ozono, che permette di abbattere anche gran parte dei microinquinanti presenti nelle acque reflue.
Ma come farà l’acqua depurata a essere usata per l’irrigazione? Il depuratore di Sant’Antonino dispone già di due diversi condotti di scarico: uno (utilizzato sino ad oggi) porta le acque al canale Industriale e l’altro al Villoresi. Ed è proprio da quest’ultimo che agricoltori attingono l’acqua per soddisfare il loro fabbisogno.
“Appena riceveremo la formale autorizzazione da parte degli enti competenti” – conclude Berni – “potremo aprire le paratie che portano al Villoresi, dosando ovviamente le portate a seconda delle necessità contingenti”.