L’attività principale degli impianti di depurazione è quella di “ripulire” le acque di fognatura, dove confluiscono gli scarichi di case, uffici e aziende (quelli industriali pretrattati, se necessario).
Ma non tutti gli edifici sono collegati al sistema fognario. Certe zone possono non essere ancora servite dalla rete e, ad esempio, se una casa è a più di 50 metri di distanza dalla fognatura pubblica, non esiste l’obbligo di allacciamento, che potrebbe risultare anche particolarmente oneroso quando si tratta di abitazioni in luoghi non facilmente accessibili.
Dove si convogliano allora le “acque nere” di queste case? Principalmente nelle fosse settiche (o fosse biologiche), manufatti interrati dove i liquami si accumulano in modo da ridurre al minimo gli effetti sull’ambiente. Periodicamente, però, questi contenitori devono essere svuotati da aziende autorizzate – i cosiddetti spurghisti – e il loro contenuto, considerato dalla normativa “rifiuto speciale”, deve essere smaltito correttamente.
Alfa si è da tempo attivata per rispondere a questa esigenza. E lo ha fatto nel modo più logico, attrezzando per il trattamento dei rifiuti idrici speciali alcuni dei depuratori che gestisce: Caronno Pertusella, Gavirate, Besozzo e Origgio Est.
Più logico perché, dopo la prima fase depurativa, che consiste in un pretrattamento di grigliatura e/o di separazione dei solidi per gravità, i liquami sono immessi nel normale ciclo funzionale dei depuratori insieme ai reflui provenienti dalle fognature.
Questa attività per conto terzi è importante perché offre un servizio ad aziende del territorio (e non solo): i numeri lo confermano. Nel 2022 sono state convogliate a questi impianti 61.007.76 tonnellate di materiali provenienti dalle fosse settiche. 14.729.68, invece, sono giunte dalla pulizia delle reti fognarie, delle caditoie stradali e così via. Solo una piccolissima parte dello scarto raccolto, inferiore al 1,5% del totale, è infine arrivata dal servizio di raccolta e di pulizia svolto direttamente da Alfa.
IL DEPURATORE DI CARONNO PERTUSELLA
La “parte del leone” tra i quattro impianti è appannaggio del depuratore di Caronno Pertusella (al quale abbiamo recentemente dedicato un servizio proprio su queste pagine ndr), dove tra l’altro questi rifiuti idrici contribuiscono alla produzione di biogas destinato ad alimentare il cogeneratore per la produzione di energia elettrica.