GIORNATA INTERNAZIONALE DEL CASTORO, ALFA CELEBRA BLU

La piccola mascotte del gestore idrico è nata dalla matita creativa del noto vignettista Valerio Marini che, per l’occasione, si racconta ai nostri microfoni. Con lui anche Silvio Molgora, del WWF Insubria
Debora Banfi

Debora Banfi

Avevo inizialmente pensato ad un ippopotamo, ma mi sono presto ricreduto. Il castoro è l’animale giusto per rappresentare Alfa. Perché il castoro ama l’acqua e – senza esagerare – può essere definito un ingegnere, scrupoloso e attento al dettaglio quando costruisce le sue dighe”, parla così Valerio Marini, noto vignettista che – grazie alla sua creatività – ha dato vita a Blu, il piccolo castoro diventato la mascotte ufficiale del gestore idrico della provincia di Varese.

E proprio oggi, 7 aprile, viene celebrata la Giornata Internazionale del Castoro. Recenti studi dell’Università di Exeter, in Inghilterra, dimostrano che – proprio grazie alle loro abilità ingegneristiche – i castori siano in grado di creare le condizioni favorevoli alla biodiversità e che possano proteggerci da alluvioni e inquinamento.

Le famose dighe che questi animali realizzano, infatti, sono concretamente in grado di rallentare i fiumi, contrastare l’erosione e migliorare la qualità dell’acqua. Inoltre, proprio modificando la struttura dei fiumi, i castori creano nuovi stagni e aree umide che forniscono nicchie ecologiche di cui beneficiano diversi animali e  molte piante.

I numeri lo confermano: nelle aree analizzate, i ricercatori hanno censito la presenza del 37% di pesci in più rispetto a tratti di fiume analoghi. Sono inoltre riapparsi animali che mancavano da tempo, come ad esempio gli aironi.

Le dighe assumono inoltre un ruolo significativo nel filtrare le sostanze inquinanti dal fiume, come i fosfati presenti nei fertilizzanti, contribuendo dunque a migliorare la qualità dell’acqua.

I Castori sono quindi dei veri e propri difensori dell’ambiente. “E dopo 500 anni” – aggiunge Silvio Molgora, del WWF Insubria“sono tornati a popolare le sponde del Tevere, in Italia. Ma la loro presenza è stata documentata nella vicina Svizzera. Non ci resta che sperare di poterli riavere anche qui, in provincia di Varese”. 

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