Meno acqua nei laghi, un po’ più di neve sulle montagne. Questa la “fotografia” di Regione Lombardia sull’attuale disponibilità di risorse idriche. A soffrire anche il Lago di Garda, che nel 2022 era stato l’unico bacino lombardo ad avere un volume d’acqua vicino alla norma.
Confrontata con il già siccitoso febbraio dello scorso anno, la situazione è peggiorata di poco, ma rispetto alla media storica il risultato è sconfortante: – 55%. In attesa che le piogge previste nei prossimi giorni (sperando che arrivino davvero) portino a qualche miglioramento, la Regione ha già invitato i gestori degli invasi idroelettrici e gli Enti Regolatori dei grandi laghi (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) ad adottare misure cautelative a salvaguardia delle risorse, in altre parole a trattenere il più possibile l’acqua, soprattutto in vista della prossima stagione irrigua.
Dopo le riunioni del 14 dicembre e del 26 gennaio scorsi, che avevano già ampiamente evidenziato la gravità della situazione e il perpetuarsi dell’emergenza idrica, la Regione ha convocato per il 2 marzo un nuovo tavolo per valutare le misure più opportune da adottare per far fronte a quella che si prospetta come un’altra estate all’insegna della siccità.