I “TOMBINI” NON SONO CESTINI

Mozziconi, carte di caramella, oggetti di ogni tipo... Tutto ciò che viene gettato in strada e nelle caditoie, oltre a sporcare le nostre città, ha moltissime probabilità di finire nei corsi d'acqua e in mare. E di inquinare l'ambiente che ci circonda
Debora Banfi

Debora Banfi

Le violente precipitazioni di questi giorni stanno purtroppo causando danni consistenti in tutta la provincia di Varese. Ad allagarsi sono spesso anche i “tombini” (o meglio, le caditoie): nelle giornate di pioggia e di vento, infatti, bastano infatti pochi minuti per creare pericolosi intasamenti. Sono le strade alberate e i sottopassi a soffrire di più.

MA, NEI FATTI, COSA SUCCEDE?
Le caditoie non riescono a ricevere la grossa quantità di pioggia spesso concentrata in un breve lasso di tempo, e si intasano.

CHI DEVE PULIRE LE CADITOIE?
La pulizia delle caditoie deve essere effettuata da personale competente e si suddivide di due fasi:
– la prima prevede lo spazzamento del manto stradale, per eliminare foglie e rifiuti;
– la seconda comporta invece la pulizia specifica dell’interno della caditoia e del pozzetto di raccolta.

E’ il Comune a doversi occupare della pulizia delle caditoie, e non il Gestore Idrico. Alfa, però, proprio per supportare le amministrazioni comunali, interviene con un piano di manutenzione straordinaria e garantisce la pulizia annuale di circa 26 mila caditoie.

MA TUTTI POSSIAMO (E DOBBIAMO) FARE LA NOSTRA PARTE
Le caditoie non sono dei cestini. Con il tempo, infatti, l’accumulo del rifiuti indebitamente gettati puo’ originare l’intasamento!!
Rispettiamo le regole! E impegniamoci per tenere pulite le nostre città.

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